Una delle tecnologie abilitanti che si trovano al centro del Piano Nazionale Impresa 4.0 è l’Internet delle cose in inglese Internet of things. Vediamo meglio di cosa si tratta
Il Bonus Formazione 4.0 ha lo scopo, come abbiamo già ricordato in precedenza, di facilitare l’investimento di capitali societari nella formazione dei dipendenti nelle diverse tecnologie abilitanti. Tra queste ultime troviamo l’Internet of things (IoT). Di cosa si tratta? Continuate a leggerlo per scoprirlo con noi.
Internet of things, come nasce il neologismo?
Fu l’ingegnere britannico Kevin Ashton ad aver coniato il neologismo Internet of Things (Internet delle Cose, in italiano), con il quale era finalmente possibile descrive un sistema nel quale il mondo fisico è connesso all’universo informatico attraverso dei sensori.
L’Internet delle Cose: un nuovo modo di concepire il lavoro
Con lo IoT è molto più semplice lavorare perché si realizza il dialogo tra le macchine e gli oggetti di uso quotidiano tra loro: una sorta, dunque, di evoluzione del Web (World Wide Web).
Tramite questo costante dialogo, le macchine hanno la possibilità di modificare le proprie funzioni grazie alle informazioni inviate dagli altri dispositivi.

Nel pratico
Facciamo un esempio pratico. Mettiamo caso che abbiamo la necessità, ogni giorno, di dover prendere un medicinale, ma avendo molte cose da fare ce ne dimentichiamo. Grazie all’IoT, le nostre confezioni di medicinali ci avviseranno se abbiamo dimenticato di prendere le nostre medicine
Smart objects
Non sono solo gli oggetti di uso comune ad essere interessati all’Internet of things. Lo IoT riguarda anche i cosiddetti smart objects (oggetti intelligenti), conosciuti anche come prodotti connessi intelligenti: ovvero tutte le macchine che, tramite la connessione ad Internet, possono scambiare informazioni con altri oggetti.
Tra le caratteristiche più incredibili di questi dispositivi troviamo: la localizzazione, la connessione, l’elaborazione e la trasmissione di dati e la capacità di interfacciarsi con il mondo esterno.
Fine ultimo di IoT
L’Internet delle cose ha un fine ultimo, quello di consentire al mondo elettronico di disegnare una mappatura identica a quella del mondo reale.
In questo modo sarà possibile fornire un’identità cibernetica alle macchine presenti in una mappa fisica.
Con queste potenzialità, è naturale riflettere sulle diverse applicazioni che interessano l’industria e i diversi processi produttivi: l’assistenza remota, la logistica, la tutela ambientale e l’efficienza energetica.
L’importanza dell’Internet delle Cose per la PSB
PSB, Ente di Formazione accreditato dalla Regione Campania, ritiene che prepararsi adeguatamente in questo settore sia vantaggiosa per i tempi attuali.
Questa materia è stata oggetto di un notevole approfondimento nei corsi Cyber Security e Big Data.
Alessandro Maria Raffone
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