Google ha lanciato Fabricius, il programma che, utilizzando la machine learning e l’IA, permette di decifrare i geroglifici
Il nome del nuovo programma realizzato da Google Arts & Culture deriva dall’umanista tedesco Georg Fabricius (1516–1571), padre dell’epigrafia classica.

Il lancio è avvenuto il 15 luglio per ricordare l’anniversario, occorso il 15 luglio del 1799, della scoperta della Stele di Rosetta (in Egitto). Un documento della massima importanza, visto che tramite quest’ultimo è stato possibile iniziare la decifrazione dei geroglifici, complesso sistema di scrittura degli Antichi Egizi.
Il lavoro è stato possibile grazie alla sinergia che si è venuta formando con enti e istituzioni culturali e informatiche, provenienti da tutto il mondo: Ubisoft, Psycle Interactive, la Macquarie University di Sidney (Centro di Egittologia) e numerosi egittologi di diverse università.
Machine Learning, strumento valido anche per la Cultura
L’innovativo progetto che vi presentiamo in questo articolo è dovuto, principalmente, all’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale, elemento delle tecnologie afferenti al machine learning.
Questo programma, in open source, si basa sulla tecnologia di Google Cloud AutoML Vision. Questa particolare Intelligenza Artificiale prepara un modello di machine learning che, a sua volta, assegna un significato ben preciso a ciascun geroglifico.

La macchina agirà poi da solo, basta che abbia il quadro completo degli “oggetti” che deve riconoscere. I tempi, in questo modo, si semplificano moltissimo sia in fase di programmazione sia nel campo della traduzione immediata di testi più o meno complessi.
Come funziona Fabricius?
Il programma Fabricius opera in due ambiti ben distinti, utilizzando le lingue inglese e araba (almeno per il momento). Prima di tutto rappresenta uno strumento imprescindibile per qualsiasi studioso di Egittologia. Strumento che consente di facilitare enormemente il lavoro dei ricercatori.
Inoltre, consente al fruitore di “apprendere” la lingua dei Faraoni grazie a 6 passaggi. Non troveremo solo la teoria ma anche la pratica: si potranno tradurre frasi e parole in geroglifici.
Fabricius non è solo questo. Per “conoscere” una lingua è necessario anche apprendere la Cultura e la Storia ad essa legate. Ci si potrà immergere, pertanto, nella conoscenza del Libro dei Morti, le vicende di Ramses II e tanto altro ancora. Per i professori che utilizzano Google Classroom, è stata pensata una raccolta di informazioni sull’Egitto dei Faraoni pronto all’uso.
Infinite possibilità di impiego
Le ricerche effettuate da Google potranno essere utilizzate anche nell’apprendimento e nella traduzione di altre lingue morte e vive.
Fabricius è l’esempio lampante delle infinite possibilità di impiego delle tecnologie abilitanti dell’Industria 4.0, conoscenze che possono essere a disposizione di tutte le aziende che vogliano realmente crescere tramite l’incentivo finanziario governativo Bonus Formazione 4.0.
Alessandro Maria Raffone
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