Il primo robot-scienziato è già realtà

Riesce a compiere esperimenti da solo: il primo robot-scienziato della Storia esiste e già fa parlare di sé

L’Uomo sta compiendo passi da gigante in molteplici settori grazie alle tecnologie abilitanti, ovvero quelle tecnologie che hanno come punto focale del loro operare l’universo informatico. 

Tra le tecnologie abilitanti troviamo anche la robotica, branca della meccatronica che da decenni affascina e stupisce milioni di uomini e donne. 

I robot possono rappresentare una grande risorsa, se utilizzati in maniera intelligente, per qualsiasi azienda che voglia realmente fare la differenza. 

Una scoperta avvenuta in Inghilterra rivoluzionerà il concetto stesso che abbiamo dei robot. 

Il primo robot-scienziato

Grazie al contributo determinante dell’Intelligenza Artificiale (IA), un team di ricercatori dell’Università di Liverpool, guidati da Andrew Cooper, è riuscita a realizzare il primo robot-scienziato della Storia. 

Questo robot, dotato appunto dell’IA, è in grado di lavorare (in totale autonomia) 24 ore su 24, per 365 giorni all’anno. Riesce a compiere esperimenti da solo e perfino a selezionare quelli che maggiormente permettono  di verificare una particolare teoria. 

Robot-scienziato

L’esperimento dell’università inglese è stato presentato pubblicamente sulla rivista scientifica britannica Nature (in campo dal dal 4 novembre del 1869). 

Lo strabiliante risultato

Il robot-scienziato è riuscito, nei laboratori dell’università, a scoprire un nuovo tipo di catalisi chimica, conducendo 688 esperimenti in otto giorni, lavorando tra le 172 e le 192 ore complessive, compiendo 319 movimenti, 6500 manipolazioni e spostandosi per un percorso complessivo di poco più di due chilometri.

Come opera?

Il robot ha una altezza di un metro e 75 centimetri per un peso complessivo di 400 chilogrammi. Può operare in un laboratorio di ricerca come i suoi “colleghi” umani, impiegando anche la medesima strumentazione senza alcun problema. 

L’automa non dorme, non si stanca e si ferma solo il tempo necessario di ricaricare le batterie. 

Il suo funzionamento si basa su una combinazione di rilevamenti laser abbinati (al posto della vista) e un riscontro tattile per il posizionamento (per il coordinamento motorio). 

L’Intelligenza Artificiale

Vorremmo terminare questo articolo ricordando che il progetto non si sarebbe mai potuto realizzare compiutamente senza il fondamentale apporto della IA. 

L’Intelligenza Artificiale è importantissima, per esempio, anche quando parliamo delle smart factories, ovvero quelle aziende utilizzanti sistemi automatizzati e intelligenti, che compiono i loro diversi compiti del tutto autonomamente e in sincronia tra le varie parti.

L’IA nelle tecnologie abilitanti è presente in diversi campi. 

Alessandro Maria Raffone

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