Alla 77ª edizione della Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, dal 2 al 12 settembre 2020, grande spazio per la Realtà Virtuale
Il Cinema è sempre stato un attrattore, sin dai suoi esordi, delle nuove tecnologie da porre al servizio per la Fabbrica dei Sogni.
In questa continua sperimentazione, ovviamente, non poteva mancare la Realtà Virtuale (RV). Il Festival del Cinema di Venezia già da tre anni ha realizzato una sezione ad hoc, che si chiama Venice Virtual Reality. Venice VR Expanded
Vista la situazione venutasi a creare con la pandemia originata dal Covid-19, la sezione è stata rinominata Venice VR Expanded.
I contenuti di questa sezione sono stati accessibili esclusivamente sul web, caricati su una piattaforma realizzata da VRrOOm, con il supporto di Facebook’s Oculus, HTC Viveport e VRChat.
E’ bene ricordare, per completezza di informazione, che oltre all’utilizzo della rete informatica, sono stati organizzati appositi spazi in importanti sedi sia nazionali sia internazionali dove è stato possibile visionare tutta una serie di esperienze selezionate.
La Giuria e i Premi assegnati
La prestigiosa Giuria è stata composta da due registi e da un autore di videogames: Presidente di Giuria, la regista statunitense Céline Tricart (Stati Uniti d’America); Asif Kapadia, regista britannico e l’autore nipponico di videogiochi Hideo Kojima.
I premi da assegnare sono stati tre:
Premio miglior VR vinto da The Hangman at Home: An Immersive Single User Experience, per la regia degli israeliani Uri e Michelle Kranot;
Il Premio migliore esperienza VR (per contenuto interattivo) è stato conquistato da Finding Pandora X, per la regia della statunitense Kiira Benzing;
Il Premio migliore storia VR (per contenuto lineare) è andato a Sha si da ming xing (Killing a superstar), del regista cinese Fan Fan.

I progetti presentati
Se i premi sono stati 3 sono stati però ben 44 i progetti presentati, dei quali 31 in concorso, nove fuori concorso (Best of VR) mentre quattro sono stati realizzati dalla Biennale College Cinema – VR.
Il ribaltamento della figura dello spettatore grazie alla Realtà Virtuale
In una classica pellicola, lo spettatore è passivo nel senso che quest’ultimo deve solo “guardare” il film. Nel caso, invece, delle pellicole in Realtà Virtuale c’è un ribaltamento della figura dello spettatore. Prendiamo, ad esempio, Sha si da ming xing (Killing a superstar) dove lo spettatore si trova all’interno della scena di un crimine. Attraverso l’interattività sarà possibile la risoluzione del caso.
First Step – From Earth to the Moon
Ciò che abbiamo tempo è valido per tutto ciò che concerne la Realtà Virtuale. Grazie al documentario First Step – From Earth to the Moon è possibile seguire passo passo gli astronauti che sono riusciti a raggiungere la Luna e i suoi spazi infiniti.
Gli italiani al Venice Virtual Reality
L’Italia ha partecipato da protagonista al Venice Virtual Reality con tre pellicole, della quale una sola era in concorso. Si tratta del docu-film di produzione italo-indiana Om Devi: Sheroes Revolution, per la regia dell’italiano Claudio Casale. Un documentario che tratta dell’emancipazione femminile portata avanti da tre donne indiane.
Nella Biennale College Cinema – Vr troviamo Vajont della regista aquilana Iolanda Di Bonaventura e il primo episodio de Il dubbio di Matteo Lonardi.
La Realtà Virtuale è il Futuro
Grazie al Festival del Cinema di Venezia è finalmente possibile “sdoganare” la RV. Il potenziale di quest’ultima è in pratica infinito, tanto c’è ancora da fare e formare il proprio personale per quanto concerne la Realtà Virtuale e Aumentata è un passo in avanti verso il rafforzamento della propria attività.
Alessandro Maria Raffone
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