La conquista e la gestione dello Spazio sta diventando sempre più centrale nelle politiche economiche globali. L’Internet of Things spaziale potrebbe rivoluzionare le cose
In questi ultimi mesi abbiamo assistito ad una vera e propria accelerazione di azioni volte a colonizzare, economicamente e militarmente, lo Spazio (soprattutto quello intorno al nostro pianeta). La NATO sta organizzando un proprio intervento spaziale mentre con il supporto della Rete 5G e dell’Internet of Things (Internet delle Cose) sarà finalmente possibile risolvere molti dei misteri legati alla nostra Galassia, e non solo.
Comando Spaziale in Germania
Dopo la nascita della USSF (United States Space Force), in italiano Forza Spaziale degli Stati Uniti, il 20 dicembre dell’anno scorso, Washington è riuscita a convincere la NATO (North Atlantic Treaty Organization) ad aprire un comando ad hoc per lo Spazio nella base aerea statunitense di Ramstein, nella Renania-Palatinato (Germania).
Base che diventerà lo snodo di tutte le operazioni spaziali a partire dai sistemi di lancio e dei satelliti per il monitoraggio e il controllo del cyberspazio.
Ricordiamo, inoltre, che da Ramstein gli statunitensi non solo comandano diverse missioni militari (ad esempio, il lancio di droni in vari teatri di conflitto) ma gestiscono anche una rete di telecomunicazioni di primaria importanza.
Questa vera e propria nuova base spaziale dell’Occidente permetterà la difesa dei satelliti europei e nordamericani, i quali insieme costituiscono la metà di tutti satelliti orbitanti attorno al nostro pianeta.

L’Internet of Space
Grazie alla Rete 5G sarà possibile far evolvere l’Internet of Things, che consente di dialogare (tra di loro) macchine e oggetti di uso quotidiano, nell’Internet of Space (IoS).
Come sarebbe possibile tutto ciò? Molto semplicemente mentre l’IoT si base sulle reti cablate e il wireless, l’IoS poggia il suo potenziale sulla Rete 5G, grazie al quale è possibile collegarsi con i satelliti nell’orbita terrestre.
Quanti satelliti nella bassa orbita terrestre?
Nel 2019 c’erano all’incirca 200 satelliti orbitanti nella bassa orbita terrestre, a fine 2020 (secondo le più recenti stime) saranno più o meno 700. Perché questa crescita così ingente? Perché la maggior parte serve per fornire internet a banda larga.
Proprio grazie al 5G, le tecnologie IoT/IoS permetteranno di ricevere le informazioni dallo Spazio (stelle, pianeti e meteoriti in primis) in tempo reale.
Ma non è solo questo, perché il connubio tra Internet of Things, Internet of Space e Rete 5G renderà accessibile la banda larga ovunque, anche nelle zone del nostro pianeta dove il web non riesce ancora ad arrivare.
La connettività tra le varie parti del mondo sarà ancora più accelerata di quanto non lo sia già ora.
Il Futuro per un’azienda di successo
Una società che voglia puntare sul Futuro dovrebbe agire, secondo chi scrive, su un doppio binario: da un lato, puntare nel più breve tempo possibile sulla Rete 5G per poi passare alla connettività satellitare da considerare come un ulteriore mezzo per ricavare i dati remoti via cloud; dall’altro lato, è indispensabile puntare sulla formazione dei propri dipendenti nelle nuove tecnologie abilitanti, quali Cyber Security, Big Data e l’IoT.
Alessandro Maria Raffone
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