L’Italia deve dotarsi il più velocemente possibile di un’Agenzia nazionale dedicata alla cybersicurezza. Gli esempi di Francia e Germania
In un mondo sempre più interconnesso, grazie ad internet e al web, è necessario realizzare un sistema di sicurezza informatica in grado di proteggere gli utenti da attacchi hacker che continuano a mutare ed evolversi. Ogni anno, in tutto il mondo, sono milioni gli attacchi informatici, di diversa natura, che procurano danni economici ingenti. Soltanto nel 2020, gli attacchi hacker gravi sono aumentati del 29% rispetto al 2019 (così come riportato dal Rapporto Clusit 2021 sulla cyber security), mentre tra i settori maggiormente colpiti troviamo la sanità e la formazione. E’ stato calcolato che, in media, ogni 10 secondi una società nel mondo è colpita da attacchi ransomware, una tipologia di malware che impedisce l’accesso al dispositivo colpito. Soltanto dietro pagamento di un riscatto (in inglese, ransom), l’utente riceve le nuove password per recuperare i dati bloccati. Entro il 2030, si dovrebbe arrivare ad un trilione di dispositivi digitali.
Proprio per questi motivi, diversi paesi nel mondo, hanno istituito delle agenzie preposte alla sicurezza informatica. Cosa sta facendo l’Italia in questo senso?
Agenzia italiana per la cybersicurezza nazionale
La Francia si è dotata di un’agenzia di cyber security nel 2009 e la Germania si occupa di sicurezza del web addirittura dal 1991. L’Italia ha istituito l’Agenzia per la cybersicurezza nazionale (ACN) con il D.L. del 10 giugno 2021. Con questo decreto sono stati anche introdotti un sistema nazionale di sicurezza informatica e altre disposizioni urgenti in materia.
Agenzia fin troppo necessaria se, secondo dati citati dal Ministro per l’Innovazione Tecnologica e la Transizione Digitale Vittorio Colao, il 95% dei server delle PA (Pubblica Amministrazione) non è al momento affidabile (il recente episodio che ha coinvolto il sito della Regione Lazio è un esempio lampante).
Una situazione che mostra un ritardo da colmare il più velocemente possibile, pena l’esclusione del nostro paese dai vantaggi riguardanti l’utilizzo della rete 5G. Non va dimenticato, inoltre, che le guerre del futuro si svolgeranno sui campi di battaglia forniti dal web: l’Italia non può permettersi il lusso di non rafforzare la sua sicurezza informatica in un momento cruciale come questo che stiamo vivendo attualmente.
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